Fu la moglie del generale Miguel Miramon che perse tragicamente soltanto otto anni dopo il matrimonio. Conosciamo i dettagli della sua storia poiché a 80 anni Concepcion decise di scrivere le sue “Memorie”, regalandoci un importante punto di vista sulla storia del Messico di quei turbolenti anni.
Da sempre arroccato sulle sue posizioni di conservatore, dopo alcuni tentativi falliti Miguel Miramon venne esiliato in Francia da dove accettò, qualche anno dopo, di affiancare l’imperatore Massimiliano I d’Asburgo nell’ulteriore tentativo di creazione di un secondo Impero messicano. Il piano non riuscì e furono imprigionati e condannati alla fucilazione.
Nonostante le suppliche indirizzate al presidente repubblicano Benito Juarez il 19 giugno 1867, l’imperatore e i suoi due fidati generali furono giustiziati al Cerro de las Campanas alla periferia di Querétaro.
Si dice che dopo la morte del marito tenesse il cuore del defunto in un barattolo e che volesse portarlo con sé in Europa, ma, convinta dal suo confessore, lo seppellì. Costretta a lasciare il Messico come molti politici conservatori, il 13 ottobre 1867 si imbarcò a Veracruz con i suoi figli alla volta dell’Europa. Tornata in Messico 10 anni dopo, avendo realizzato che a pochi metri dalla tomba del marito era stato sepolto Juarez, fece trasferire i resti di Miramon nella Cattedrale di Puebla.